Pagine

lunedì 29 agosto 2016

UN'AMATRICIANA X AMATRICE: FULVIO PIERANGELINI & FRIENDS


Ieri sera ho visto il cuore grande e la passione per il suo lavoro di uno dei cuochi più conosciuti al mondo, Fulvio Pierangelini. 
Dopo due giorni passati a preparare il sugo dell'amatriciana, da vero chef, è stato in prima linea a scodellare e condire gli spaghetti per 500 persone che hanno accolto l'invito di Simone Galligani di raccogliere fondi in favore delle vittime del terremoto di Amatrice.
La serata è stata davvero piacevole: la location dell'Hotel Belvedere di Montecatini è molto bella ed i Galligani ha accolto tutti gli ospiti con quell'equilibrio di gentilezza e familiarità che mette subito a proprio agio.

Nonostante il gran numero di persone, l'organizzazione impeccabile ha fatto in modo che non si formassero code e che tutti avessero posto a sedere per gustare un piatto fumante di amatriciana. 
Che dire del sugo? Certo si parte prevenuti quando si assaporano i piatti di uno chef stellato, sia per le alte aspettative sia perché si immagina già di mangiare una prelibatezza...in ogni caso a me è piaciuta molto: delicata, con la pancetta ben cotta e quindi senza dover masticare minuti infiniti i pezzi di carne e senza le spigolature che ogni tanto si trovano per l'eccessiva piccantezza o sapidità. 
Come sempre Simone Galligani aveva pensato anche a noi celiaci, riservandoci 100 porzioni e spero che altri abbiano potuto assaporare come me spaghetti al dente senza glutine.

martedì 23 agosto 2016

ACCIUGHE FRITTE E PANE SENZA GLUTINE: UN ALTRO CIUFFO BLU FA FELICI I CELIACI...

...oltre a quello della proprietaria del Bacio ad Ortonovo.
Sono stata al Bagno Attilio ai Ronchi qualche sera fa in occasione dei fuochi d'artificio a Marina di Massa: certamente visti ai piedi del Pontile sono ancora più belli, ma per evitare code e resse ci siamo accontentati di assistere a questo spettacolo dalla spiaggia a poco più di un chilometro di distanza. 
Quando mi hanno proposto questa cena mi sono raccomandata come sempre che chiedessero se hanno qualcosa senza glutine e soprattutto se la cucina è attrezzata per evitare la contaminazione incrociata. 
Mi aspettavo che mi dessero un filetto di pesce all'isolana, che di per sé è senza glutine ed ha anche una preparazione facile per evitare il contatto con qualcosa che possa farmi male. Invece con mia grande sorpresa mi hanno portato un abbondante piatto misto con al centro un fumante cartoccio di acciughe fritte! Ebbene sì: sorprendente come un fuoco d'artificio! Oltretutto erano ben fatte: croccanti, non unte e con la carne umida. 

A corredo una buona insalata di pollo ed un altrettanto gustoso tortino di patate e acciughe tipico della tradizione apuana, con le patate del giusto spessore per insaporirsi, diventare croccanti e cedere l'amido all'assemblaggio, inumidito ed inacidito dai pomodorini.
Il tutto accompagnato da un buon Franciacorta brut Lantieri, non uno spumante qualsiasi e neppure uno charmat, ma un metodo classico, anzi di più...un Franciacorta!
Il posto è grazioso e cenare sulla spiaggia ha sempre il suo fascino: da ritornarci!

Pane senza glutine: sì

Bagno Attilio
Lungomare Levante, 96
Massa fraz. Ronchi

lunedì 22 agosto 2016

LA MARGUTTIANA A FORTE DEI MARMI (FEAT. BK1)


La cena della Marguttiana a Forte dei Marmi è ormai una tradizione, che segna piacevolmente l'inizio delle mie vacanze. 
Quest'anno Simone Galligani, il patron di BK1, si è superato sia per la mise en place che per la bontà delle pietanze, con un'attenzione particolare a che fosse tutto senza glutine.  
Molto belli i bicchieri di cristallo ed i centrotavola semplici ed eleganti: dei contenitori di vetro riempiti con verdure di  diverso tipo, dalle zucchine ai peperoncini alla verza.


Siamo stati accolti con sfiziosi appetizers e cocktails ottimi per il loro equilibrio, che hanno introdotto un risotto allo zafferano e curcuma, con le spezie delicatissime che hanno profumato una crema avvolgente sul chicco cotto al punto giusto.
La seconda portata è stato un maialino ovviamente tenerissimo. Io non scelgo mai a ristorante e neppure acquisto carne di animali in tenera età, quindi ho bandito agnello & co., ma già che era stato cucinato, ho gustato questo lattonzolo al forno, che è stato sapientemente rivisitato rispetto alle tradizionali ricette: oltre alle verdure di accompagnamento cotte in teglia, la carne era appoggiata su una vinaigrette all'aceto balsamico che dava al piatto quell'acidità perfetta per invogliare un altra forchettata di lattonzolo e verdure.
E per finire un cremoso gelato al fiordilatte adagiato su una zuppetta di mirtilli, credo aromatizzata al marsala. Anche in questo caso il contrasto fra il frutto ed il vino liquoroso oltre al caldo-freddo e liquido-solido di gelato e zuppetta ha reso anche il dolce una portata davvero gradevole.
Non avrei potuto dare migliore inizio alle mie vacanze...ci rivediamo alla prossima Marguttiana.

lunedì 15 agosto 2016

UNA STELLA MICHELIN ILLUMINA IL MARE DI VIAREGGIO


Ho trascorso molte serate dello scorso inverno all'hotel Plaza per seguire prima il mini corso e poi il primo livello del corso per sommelier, ma mai avrei immaginato che sopra le nostre teste ci fosse una bella terrazza con vista sul mare!


L'ho scoperto qualche giorno fa a una cena organizzata dalla Fisar Versilia per i saluti estivi e per dare il benvenuto a Luca Landi, che col Lunasia ha portato in dote una stella Michelin. Come sempre hanno pensato a noi celiaci ed è stato possibile gustare tutte le portate, eccetto il dolce, senza glutine.

I protagonisti della serata, ovviamente, sono stati i vini, anzi gli spumanti, anzi i Franciacorta (!) de La Montina. Sì perché se ci fate caso i produttori di quel felice lembo di terra bresciano al confine con Bergamo non chiamano i loro prodotti spumanti, ma Franciacorta, un modo per rafforzare ancor di più il marchio, per far comprendere quanto sia essenziale il terroir, rendendo quel vino altro anche rispetto allo spumante. 
Ed in effetti non è solo spumante, così come il Barolo non è solo vino rosso, ma è il disciplinare metodo classico più rigido al mondo e, nonostante lo svantaggio di centinaia di anni rispetto ai cugini francesi, i nostri produttori non se la cavano male. 

Alla cena era presente anche Michele, uno dei tre fratelli Bozza, proprietari dell'azienda vinicola, che è passato di tavolo in tavolo a presentare le sue bottiglie, con l'operosità e la passione tipica dei franciacortini, parte del segreto del loro successo.

Devo dire che mi sono piaciuti tutti, già alla vista, con quel bel perlage fine e persistente!
L'ouverture non poteva essere che il Saten, setoso appunto, che con delicatezza ed in punta di piedi deve aprire il palato alla cena. Questo de La Montina, forse per il fatto che passa in legno (rigorosamente rovere come previsto dall'art. 5 del Disciplinare) come tutti gli altri loro Franciacorta, è meno "vellutato" di molti altri Saten che ho provato ma non è affatto male.
Eccoci quindi pronti all'antipasto misto di terra e di mare: pecorino toscano e prosciutto crudo da una parte e salmone all'aneto e insalata di mare dall'altra. L'abbinamento perfetto è stato con La Montina Brut, che mi è piaciuto molto, in questo caso proprio per il suo affinamento in legno, che dà un carattere particolare ad un vino già interessante per sapidità e bouquet floreale. Devo dire che è sapiente, a mio gusto, anche l'assemblaggio che vira al blanc de blanc (85% chardonnay e 15% pinot nero), che esalta la freschezza di questi Franciacorta.
Coi primi, pasta con orata pomodoro e limone e risotto mantecato agli zucchini, 


è arrivato anche il mio La Montina preferito: il millesimato 2009 Extra Brut Rosè. In questo caso l'assemblaggio è ovviamente invertito: 85% pinot nero e 15% chardonnay. I profumi sono quelli di una bollicina che  ha qualche anno e sta invecchiando bene: frutti di bosco, pesca gialla ed anche uva matura, oltre che pane tostato. In bocca ribadisce la sua personalità: è rotondo e delicato e non teme di essere coperto da pietanze dal sapore deciso, che anzi ne esaltano la qualità.
Quanto ai primi piatti, il riso era ben cotto ed il condimento della pasta interessante, con l'acidità del limone e del pomodoro che ben si sposavano con l'orata. 
Per finire è stato servito con frutta e dolci La Montina Demi sec, che per il dosaggio zuccherino è perfetto per accompagnare le portate di fine pasto. Purtroppo non c'era nessun dolce senza glutine e quindi non posso parlarvene.
La cena è stata molto piacevole e le pietanze mi sono piaciute, sennò non avrei recensito il ristorante (come sapete scrivo solo dei posti in cui ho mangiato bene e che consiglierei ai miei amici), pur tuttavia sono rimasta un po' delusa: non è stata senz'altro all'altezza di una stella Michelin. 
Ritornerò a provare la cucina di Landi perché voglio essere smentita dalle sue certificate capacità, ma vi direi una bugia se ve le decantassi ora, senza averle realmente testate!

Pane senza glutine: sì

Hotel Plaza et de Russie
Piazza Massimo D'Azeglio, 1
Viareggio (LU)